C’è chi ha già avuto un contratto di lavoro, chi invece ha appena concluso il periodo di pratica in azienda. Hanno tutti in comune un periodo di formazione ed esperienza sul campo nell’ambito dei progetti di formazione coordinati dal Distretto tecnologico micro e nano sistemi, costituito nel 2008 e che ha tra i soci grandi aziende (da StMicroelectronics a Sifi, da Engineering all’Ismett), le tre università siciliane e il Cnr. Un programma di formazione che si è intanto chiuso con la consegna degli attestati a 52 giovani nei tre progetti previsti: Hippocrates, che puntava a fornire competenze nell’ambito dei sistemi per la diagnostica e il drug delivery; Energetic, con approfondimenti delle tecnologie dei materiali e dei dispositivi applicati al fotovoltaico e all’efficienza energetica; Plast_Ics, che ha consentito ai giovani partecipanti di sviluppare competenze nell’ambito delle tecnologie su supporto flessibile che poi vengono utilizzati in vari settori: dall’automotive alla salute.

I progetti di alta formazione Megatalenti sono stati avviati nel 2013 e sono stati finanziati con fondi Pon “Ricerca e Competitività” gestiti dal Miur. I giovani che hanno partecipato ai corsi di formazione e hanno fatto lo stage presso i soci partner del Distretto provenivano da esperienze universitarie di eccellenza: dottori di ricerca e laureati con il massimo dei voti. «Abbiamo voluto dare un contributo concreto – spiega l’amministratore delegato del Distretto Filippo D’Arpa – puntando a sviluppare competenzein un settore dalle grandi potenzialità. La micro e nanoelettronica, le nanotecnologie, i materiali avanzati, le biotecnologie, la fotonica e il manufatturiero avanzato sono le sei tecnologie abilitanti fondamentali individuate dalla Commissione Europea.Una parte significativa dei beni e dei servizi che saranno disponibili sul mercato nel 2020 oggi è ancora sconosciuta ma il motore principale del loro sviluppo sarà l’applicazione delle tecnologie abilitanti fondamentali». La Sicilia, in questo quadro, ha un ruolo fondamentale visto che Catania è considerata dall’Ue uno dei poli di eccellenza a livello europeo. Ma c’è dietro l’angolo una sfida che bisogna vincere: «Ora -dice il presidente del Distretto Corrado Spinella – bisogna fare in modo che le politiche europee, nazionali e regionali convergano verso il rafforzamento di questo settore. Un primo passo è sicuramente quello di avviare prima possibile la programmazione nazionale e quella regionale a valere sui fondi Ue: nel documento della strategia siciliana per la specializzazione intelligente la microelettronica è ritenuta un importante fattore abilitante nelle filiere che indirizzano le nuove sfide sociali. Altre regioni sono già andate avanti, noi dobbiamo farlo il prima possibile».